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Rimozione dei kernel obsoleti

Con i vari aggiornamenti del sistema succede che i pacchetti kernel si accumulano occupando così spazio su disco, oltre ad un vistoso incremento delle voci che Grub visualizza al boot.

Per una rapida rimozione “al volo” è sufficiente digitare a riga di comando:

$ sudo apt-get remove --purge $(dpkg -l 'linux-image-*' | sed '/^ii/!d;/'"$(uname -r | sed "s/\(.*\)-\([^0-9]\+\)/\1/")"'/d;s/^[^ ]* [^ ]* \([^ ]*\).*/\1/;/[0-9]/!d')

Il comando rimuoverà tutti i pacchetti dei kernel tranne quello correntemente in uso. Assicurarsi quindi di aver avviato il sistema con l’ultima versione disponibile prima di eseguire il comando.

Fonte: Ask Ubuntu – How do I remove or hide old kernel versions to clean up the boot menu?

Installare Wireshark su Ubuntu

In informatica e in telecomunicazioni Wireshark è un software  per l’analisi di protocollo (o packet sniffer, letteralmente annusa-pacchetti) utilizzato per la soluzione di problemi di rete, per l’analisi e lo sviluppo di protocolli o di software di comunicazione e per la didattica.

Possiede un’interfaccia grafica che ne facilita l’utilizzo e la scrematura dei dati raccolti. Tuttavia richiede competenze specifiche e una profonda conoscenza delle reti informatiche e del modello ISO/OSI.

Wireshark riesce a “comprendere” la struttura di diversi protocolli di rete, è in grado di individuare eventuali incapsulamenti, riconosce i singoli campi e permette di interpretarne il significato.

Per gli utenti di Ubuntu e dei sistemi Debia-based è disponibile nei repository ufficiali e per l’installazione è sufficiente scrivere nel terminale:

$ sudo apt-get install wireshark

Prima del suo utilizzo  è necessario dare le corrette autorizzazioni al nostro utente affinché possa accedere correttamente alle interfacce di rete installate sul nostro sistema.

$sudo dpkg-reconfigure  wireshark-common

Alla domanda: “Permettere ai non-superuser di catturare i pacchetti?” rispondere <Sì>.

Dopodiché assegnare l’utente corrente al gruppo wireshark:

$ sudo usermod -a -G wireshark $USER

Infine riavviare il sistema, o effettuare un logout per rendere effettive queste modifiche. Adesso siamo pronti ad utilizzare il software che può essere avviato dal menù o dal terminale:

$ wireshark

Una volta selezionata l’interfaccia di rete e avviato il capturing dei pacchetti, vedremo una gran mole di dati e informazioni riferiti al traffico di rete verificatosi in quel medesimo instante. Come ho già detto all’inizio, l’analisi e l’interpretazione di questi dati richiede una buona conoscenza del funzionamenti delle reti e dei protocolli. Prossimamente pubblicherò alcuni casi concreti e qualche esempio pratico.

Verificare la versione di Linux Ubuntu

Per conoscere la versione, il tipo di architettura e altre informazioni relative al kernel Linux attualmente in uso sulla propria distribuzione, basta digitare questo comando da shell:

$ uname -a
Linux barebone 3.13.0-32-generic #57-Ubuntu SMP Tue Jul 15 03:51:08 UTC 2014 x86_64 x86_64 x86_64 GNU/Linux

Se utilizziamo una distribuzione Ubuntu, possiamo conoscere la versione attualmente installata tramite questo comando:

$ lsb_release -a
No LSB modules are available.
Distributor ID: Ubuntu
Description: Ubuntu 14.04.1 LTS
Release: 14.04
Codename: trusty

 

Determinare i permessi di file e directory

Nei sistemi operativi multi-utente viene solitamente previsto un meccanismo che garantisca l’accesso in lettura e scrittura a file e directory solo a chi ha i permessi per farlo.

I sistemi Unix-like, come Linux,  implementano un sistema che distingue i permessi di lettura, scrittura ed esecuzione in 3 livelli di accesso: il proprietario (user), un gruppo di utenti (group) e tutti gli altri. Il file system associa a ogni file (e directory) una mascheratura di bit, ciascuno dei quali ha un significato e il relativo valore determina il permesso di accesso. Si hanno un bit per stabilire il permesso in lettura, un’altro bit per il permesso in scrittura e un altro ancora per il permesso di esecuzione. Questa tripla si ripete per altre due volte, ottenendo così tre triple, una per livello.

Tuttavia, per questioni di leggibilità, si preferisce visualizzare questa mascheratura attraverso il suo corrispettivo valore decimale che possiamo calcolare tramite questo schema:

Livello Read Write Execute Somma
User 4 2 1 7
Group 4 2 1 7
All 4 2 1 7

Per ottenere il valore è sufficiente calcolare la somma di ogni riga.

Per esempio: abilitiamo l’utente-proprietario ad accedere in lettura e in scrittura, mentre la sola lettura tutti gli altri. Lo schema verrebbe così:

Livello Read Write Execute Somma
User 4 2 6
Group 4 4
All 4 4

Pertanto, per impostare questi permessi ad un ipotetico file pippo è sufficiente aprire una shell e scrivere:

# chmod 644 pippo

Se i permessi di lettura e scrittura risultano ovvi, quello di esecuzione merita una spiegazione a parte. Questo tipo di abilitazione ha un significato particolare quando viene associato a:

  • file: in questo caso indica se il file può essere eseguito o meno. Pensiamo ad esempio ad un file binario o a uno shell script.
  • directory: in questo caso indica se si hanno i permessi aprirla, ovvero leggerne il suo contenuto.

 

Disco esterno per la Playstation 3

La Playstation 3 è dotata di due porte USB alle quali è possibile collegare un disco esterno ed utilizzarlo come memoria di massa per archiviarci musica e filmati. Prima però deve essere inizializzato correttamente.

Innanzitutto deve essere formattato in FAT32. Potrebbe sembrare strano ma Windows, a causa di alcune limitazioni imposte, potrebbe avere qualche difficoltà a formattare il disco in questo formato se la sua capacità supera i 32 GB (cosa assai probabile). Per questo motivo potrebbe essere più conveniente farlo in Linux/Ubuntu tramite il pacchetto dosfstools. Assicuriamoci pertanto di averlo installato sul sistema. Poi colleghiamo il disco e individuiamo il corretto device. Quindi procediamo alla sua formattazione, operazione che cancellerà qualunque informazioni si trovi già nel disco:

$ sudo mkdosfs -F 32 -I /dev/<device>

Una volta completata la formattazione montiamo il nuovo filesystem e creare le directory tramite questi comandi:

$ sudo mkdir /<mount-point>/PICTURE
$ sudo mkdir /<mount-point>/MUSIC
$ sudo mkdir /<mount-point>/VIDEO
$ sudo mkdir /<mount-point>/PS3
$ sudo mkdir /<mount-point>/PS3/EXPORT
$ sudo mkdir /<mount-point>/PS3/SAVEDATA
$ sudo mkdir /<mount-point>/PS3/THEME

Adesso copiate tutti i dati che desiderate nelle cartelle appropriate.I file saranno  visibili nella XMB della console.

Un ultimo accorgimento: il formato FAT32 non permette di immagazzinare file di dimensione superiore ai 4.0 GB. Eventuali filmati dovranno essere divisi in più file oppure ricompressi.